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Truffe processuali – Magistrati Collusi – Giudici Criminali

di M. De Luca

Nel contesto di un processo penale, i diritti costituzionali dell’imputato e l’imparzialità del giudice sono pilastri fondamentali dello stato di diritto. La Costituzione Italiana, insieme al Codice di Procedura Penale, (in vigore in tutta Italia) delinea chiaramente questi diritti e stabilisce le procedure per garantire un processo equo e giusto. Tuttavia, vi sono stati casi in cui questi principi sono stati violati, portando a gravi episodi di malagiustizia, e che l’opinione pubblica in tutta Italia deve venire a sapere. Premi altro per leggere tutto

Diritti Costituzionali dell’Imputato

La Costituzione Italiana garantisce una serie di diritti fondamentali agli imputati, essenziali per un processo equo e giusto:

  1. Diritto alla difesa (Art. 24 Costituzione Italiana): “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è un diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.”
  2. Diritto al giusto processo (Art. 111 Costituzione Italiana): “La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge. Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a un giudice terzo e imparziale.”
  3. Presunzione di innocenza (Art. 27 Costituzione Italiana): “L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.”

Codice di Procedura Penale

Il Codice di Procedura Penale specifica ulteriormente i diritti degli imputati e le modalità di conduzione dei processi:

  1. Remissione ad altro foro (Art. 45 c.p.p.): Prevede il trasferimento del processo ad altro foro in caso di gravi situazioni che possono compromettere l’imparzialità del giudice.
  2. Ricusazione del giudice (Art. 36-38 c.p.p.): Stabilisce i casi in cui un giudice può essere ricusato per legittimo sospetto di parzialità.
  3. Nullità degli atti (Art. 178 c.p.p.): Prevede la nullità degli atti processuali compiuti in violazione dei diritti della difesa e del contraddittorio.

    Un “giudice, presunto amministratore di giustizia”, per solidarietà femminile in complicità con il pubblico ministero e avvocato di parte, ha violato i diritti costituzionali di un imputato maschile. Il giudice ha favorito la parte offesa, che è una concittadina, femmina, (perché vige il patriarcato), «ben conosciuta nel suo stesso paese per truffe sentimentali, adescamento, violenza, ecc… il tutto fatto per farsi mantenere gratis a livello economico e ottenere altri benefits » negando il contraddittorio e ostacolando la difesa dell’imputato. Inoltre dal giudice e pm, sono state occultate e distrutte prove che avrebbero potuto dimostrare l’innocenza dell’imputato, i reati subiti, le menzogne e calunnie eseguite dalla criminale (femmina), e tutti gli altri reati ivi denunciati all’Autorità Giudiziaria, commettendo anche il reato di intralcio alla giustizia.

    Violazioni Specifiche e Reati Connessi

    1. Negazione del Contraddittorio e della Difesa:
      • Art. 24 Costituzione Italiana: diritto alla difesa.
      • Art. 111 Costituzione Italiana: diritto al giusto processo.
      • Art. 178 Codice di Procedura Penale (Nullità degli atti): violazione dei diritti di difesa e del contraddittorio.
    2. Distruzione e Occultamento di Prove:
      • Art. 366 Codice Penale: occultamento di atti veri.
      • Art. 377 Codice Penale: intralcio alla giustizia.
    3. Associazione a Delinquere:
      • Art. 416 Codice Penale: associazione per delinquere.
    4. Frode Processuale:
      • Art. 374 Codice Penale: frode processuale.

    Denuncia e Conseguenze Legali

    I giudici e i pubblici ministeri coinvolti in tali attività criminali sono passibili di denuncia per reati gravi quali distruzione e occultamento di prove, intralcio alla giustizia, associazione a delinquere, favoreggiamento personale e frode processuale, oltre altri, che sono stati regolarmente denunciati all’Autorità Giudiziaria. Queste azioni non solo minano la fiducia nel sistema giudiziario ma rappresentano anche una grave violazione dei diritti fondamentali dell’imputato.

    I giudici pagano i loro errori o pregiudizi?

    1. Caso Enzo Tortora: Un esempio storico di malagiustizia dove un personaggio pubblico fu ingiustamente accusato di appartenenza alla camorra e traffico di droga, dimostrando in seguito la totale infondatezza delle accuse.

    2. Caso Beniamino Zuncheddu: e Beniamino Zuncheddu 33 anni in carcere da innocente… (cosa bisognerebbe fare al pm, giudice, ecc… che lo condannarono? io un’idea l’avrei, e lo sempre esposta – la corte marziale con la pena capitale) caso zuncheddu
    3. False accuse contro uomini: Negli ultimi anni, ci sono stati casi di false accuse di violenza domestica, stupro, stalking contro uomini, flase accuse da parte di femmine, spesso dettate da motivi personali o economici. I casi recenti (che stranamente mai vengono mai citati dai media tv e stampa) sono decine e decine al giorno, si può consultare l’Associazione Perseo – Centro Antiviolenza Maschile- e la LUVV (lega Uomini Vittime di Violenza) che raccolgono le notizie dai vari giornali locali verificandone la veridicità, non solo delle false accuse ma di dati emergenti di come molti uomini sono soggetti a stalking, violenze domestiche, minacce, e pure maschicidi, ma non vengono minimamente considerate (vige il patriarcato) e grazie a pm e giudici di parte corrotti, incompetenti, che hanno vinto il concorso in molti modi (bustarelle, truffa, raccomandazioni, favori sessuali, malavita, ecc…).

Insieme ad altre associazioni tutelanti i diritti costituzionali, parità diritti, comitati di giustizia, parità diritti, ecc… stiamo raccogliendo le firme per petizioni per chiedere la RADIAZIONE dall’organo giuridico di questi pm (che ha cambiato significato) e giudici, e la loro imputazione coatta per tutti i reati contestategli. Il tutto viene fatto a livello pubblico durante i nostri convegni e rappresentative nelle piazze, in ogni parte d’italia, illustrando chi sono i soggetti e le porcate illegali commesse nascosti dalla loro sicurezza di onnipotenza, intoccabilità e potenza (l’ultimo che si credeva onnipotente e intoccabilità è finito in croce, altri due sono finiti sulla ghigliottina, tanto per ricordarlo…)

La protezione dei diritti costituzionali dell’imputato e l’imparzialità del giudice sono fondamentali per un sistema giudiziario equo. I casi di malagiustizia e corruzione devono essere affrontati con fermezza, e con soluzioni anche drastiche, garantendo trasparenza e applicazione rigorosa delle leggi. Solo così si può ristabilire la fiducia nelle istituzioni e assicurare un giusto processo per ogni individuo.