Due magistrati che minacciano testimoni (condannati pure in cassazione), cercando di far testimoniare il falso, il CSM (organo disciplinare? ) non li licenzia, anzi li mantiene sostituti procuratori belli e tranquilli… A oggi, i due risultano essere sostituti procuratori della Repubblica, ordinari a Bari dove svolgono le indagini relative ai procedimenti che gli vengono assegnati dal Procuratore e dove esercitano in piena autonomia l’azione penale (probabilmente stessa scuola o razza di alcuni magistrati e giudici, che invece distruggono prove e li occultano per conto di mafia di mia conoscenza)
Ora mi domando i requisiti di condotta incensurabile, fedina penale pulita (che vale in tutti i posti pubblici), onorabilità, irreprensibilità, ecc… sono solo caxxate che si scrivono sulla carta? Il codice deontologico; quello disciplinare? Bei tempi, quando i funzionari pubblici venivano giudicati nelle azioni penali e se ritenuti colpevoli finivano fucilati nella maggior parte dei casi, infatti i reati di queste persone erano bassi; oggi invece vengono premiati quindi non si fanno scrupoli a usare la legge per loro vantaggi personali e criminali.
Ora chiedetevi perché i mafiosi e criminali, anche assassini sono fuori dalla galera e trattati con i guanti di velluto, oltre che vengono aiutati da alcuni magistrati a diventare vittime; e un senzatetto che per fame ruba 17 anni prima 5 euro di caramelle finisce a scontare due mesi (https://www.ilriformista.it/rubo-cibo-per-cinque-euro-senzatetto-finisce-in-carcere-dopo-diciassette-anni-scontera-due-mesi-per-fame-343207/)
Facciamoci due domande, se come diceva un mio parente (magistrato e poi giudice) tante volte i più criminali sono proprio le persone sedute dalla parte opposta dell’imputato, che dovrebbero amministrare la legge e la Giustizia
La LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI (infatti si nascondono o distruggono prove per eliminare denunce penali gravi, anche di violenza su minore) Come diceva il Marchese del Grillo <<perchè io so io, e voi non siete un caxxo>>
Marco De Luca è un nuovo scrittore impegnato nella lotta contro le mafie, il crimine organizzato, le piccole criminalità, la violenza fisica e psicologica, il narcisismo e le truffe, perpetrate verso gli uomini. Nato nel 1973 in una tranquilla città del Piemonte e cresciuto a metà in Emilia Romagna ha fin da giovane sviluppato una forte consapevolezza politica e di giustizia. Dopo gli studi, Marco ha deciso di dedicarsi oltre che al proprio lavoro, ai suoi hobby (fotografia, tecnologia, scienza, lettura, al volontariato in vari corpi, ecc…) ma mai tralasciando il senso di Giustizia che lo ha pervaso fin da piccolo, grazie anche alla famiglia composta da Magistrati, Giudici, Avvocati e appartenenti alle Forze dell’Ordine. Nel 2018 dopo aver subito violenze, truffe, minacce, ecc… da famiglie criminali di bassa lega, e constatando la criminalità, la mafia, l’ignoranza che gira nelle procure e nelle aule di “presunta giustizia” si dà alle denunce pubbliche su giornali e emittenti televisive ed alla fine alla scrittura per denunciare l’illegalità, la violenza delle organizzazioni criminali, e il loro insediamento nelle procure e tribunali, di loro associati. Da quel momento in poi, Marco ha continuato a scrivere e denunciare pubblicamente a livello nazionale denunce ed articoli sulle mafie, il crimine organizzato, la criminalità e la truffa, raccontando non solo la propria storia, ma anche quelle di cui è venuto a conoscenza in tutta Italia, similari, di persone che hanno chiesto il suo parere.
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