Gli scandali che coinvolgono la giustizia italiana negli ultimi tempi hanno destato grande preoccupazione nell’opinione pubblica. Secondo, i recenti scandali nella giustizia italiana sono stati numerosi e hanno riguardato diverse aree geografiche e diversi ambiti della giustizia. In Puglia, un Gip è stato arrestato perché, dietro compensi, aggiustava processi; un PM è stato indagato per aver raccomandato un’amica; un giudice è stato costretto a dimettersi perché scroccone, ma ne avrei da raccontare, anzi le racconterò con nomi, cognomi, fatti, reati.
Purtroppo, gli scandali nella giustizia non sono una novità in Italia. Già nel passato, abbiamo assistito a numerosi episodi di corruzione e di mancanza di etica tra i magistrati. Tuttavia, è importante non generalizzare e non demonizzare l’intero sistema giudiziario a causa di persone che si sono macchiate di comportamenti illeciti… un buon 80% a mio parere.
Ciò che emerge dalle indagini e dalle inchieste riguardanti gli scandali nella giustizia è la necessità di maggiori controlli e trasparenza nell’ambito del sistema giudiziario, e sopratutto il penale, la radiazione, per i magistrati e giudici che si credono onnipotenti e intoccabili. È importante che i magistrati siano soggetti a un controllo costante da parte di enti “indipendenti”, al fine di evitare abusi di potere e corruzione. Inoltre, è fondamentale che gli organi preposti all’etica nella magistratura siano in grado di agire con rapidità ed efficacia quando si verificano episodi di comportamenti scorretti.
In ogni caso, gli scandali nella giustizia rappresentano una sfida importante per il nostro paese e la riforma del sistema giudiziario è una questione cruciale per il futuro dell’Italia. Tuttavia, è importante non cadere nella trappola della disperazione e della rassegnazione, ma lavorare con determinazione e con spirito costruttivo per migliorare la situazione. Come scrive “I magistrati sono custodi della Costituzione e della legge (quella Italiana, non quella della mafia), e come tali hanno il dovere di difenderle. Nonostante le difficoltà e le minacce, il loro lavoro è essenziale per il funzionamento della democrazia.”
Marco De Luca è un nuovo scrittore impegnato nella lotta contro le mafie, il crimine organizzato, le piccole criminalità, la violenza fisica e psicologica, il narcisismo e le truffe, perpetrate verso gli uomini. Nato nel 1973 in una tranquilla città del Piemonte e cresciuto a metà in Emilia Romagna ha fin da giovane sviluppato una forte consapevolezza politica e di giustizia. Dopo gli studi, Marco ha deciso di dedicarsi oltre che al proprio lavoro, ai suoi hobby (fotografia, tecnologia, scienza, lettura, al volontariato in vari corpi, ecc…) ma mai tralasciando il senso di Giustizia che lo ha pervaso fin da piccolo, grazie anche alla famiglia composta da Magistrati, Giudici, Avvocati e appartenenti alle Forze dell’Ordine. Nel 2018 dopo aver subito violenze, truffe, minacce, ecc… da famiglie criminali di bassa lega, e constatando la criminalità, la mafia, l’ignoranza che gira nelle procure e nelle aule di “presunta giustizia” si dà alle denunce pubbliche su giornali e emittenti televisive ed alla fine alla scrittura per denunciare l’illegalità, la violenza delle organizzazioni criminali, e il loro insediamento nelle procure e tribunali, di loro associati. Da quel momento in poi, Marco ha continuato a scrivere e denunciare pubblicamente a livello nazionale denunce ed articoli sulle mafie, il crimine organizzato, la criminalità e la truffa, raccontando non solo la propria storia, ma anche quelle di cui è venuto a conoscenza in tutta Italia, similari, di persone che hanno chiesto il suo parere.
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